La pioggia scivola sulle cose
dissemina in rigagnoli le foglie;
passano anime e ombre
in una coltre bianca,
sul davanzale cade una goccia
una piccola pietra liquida,
cade e io scrivo…
l’acqua è inchiostro delle parole
la pagina bacia i fili di cielo
venuti a ispirare la fantasia.
La goccia scava, io scrivo;
scava nell’intimo indurito,
da ore buca il resistente spessore
della mia cecità ,
ora vedo ciò che risorge,
un verde bagliore di bellezza,
la terra ammorbidita ed aulente
e uccelli alla finestra
tra gelsomini rampicanti.
Io scrivo, la goccia cade e scava
e tu sei nel lieve movimento del vento
che rigonfia la pioggia,
nell’onda trasparente del tuo respiro,
sei nel punto in cui la goccia tocca l’abisso.
Se appare il vuoto o la morte,
goccia dopo goccia io scrivo,
di te scrivo che sei pioggia e vento,
albero e terra, nulla e tutto,
e penso di essere altrove.
Marisa Cossu ( “Attraverso pareti di pietra” SBC Akea edizioni)
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